Bagno cieco. Problemi e soluzioni

Scelte di risparmio economico, l’esigenza di ricavare un bagno in un immobile che ne possiede in origine solo uno o la ridotta dimensione di un appartamento, soprattutto in città, spingono i proprietari di casa alla scelta del cosiddetto “bagno cieco”.

Nessuna finestra per il ricambio dell’aria: come fare per evitare le spiacevoli conseguenze dell’umidità? Il primo pensiero va agli aeratori con le ventole, ma, se di scarsa qualità, corrono il rischio di non risolvere il problema o di farlo solo in parte.

L’impianto di ventilazione

E allora? È assolutamente indispensabile un buon impianto di ventilazione e, in commercio, ne esistono di due tipi: naturale o meccanica. Il primo si basa sulla differenza di temperatura tra interno ed esterno. Una griglia alta farà entrare aria fresca; una alta fare uscire aria calda. Ovvio che le bocchette dovranno essere del tutto libere da ostacoli, in primis da mobili. L’altro sistema, quello meccanico, si accenderà premendo su un interruttore o, come avviene in molti hotel o locali pubblici, accendendo la luce. L’aria viene estratta dall’interno e “sostituita” con aria pura immessa dall’esterno.

L’idropittura

Per evitare umidità è bene utilizzare, per verniciare le pareti, l’idropittura. Tale vernice è lavabile e resiste alla formazione di condensa, muffa e, più in generale, di batteri. È preferibile collocare piastrelle nella parte bassa del muro e utilizzare la pittura per quella alta. Un esperto saprà sicuramente stabilire e consigliarvi la giusta “proporzione”.

I pannelli in poliestere

Ottima soluzione è anche l’utilizzo di pannelli in poliestere estruso che, per loro caratteristica, sono impermeabili all’acqua e hanno un’ottima resistenza all’umidità e alle infiltrazioni. Più spessi sono e migliori saranno i risultati pratici. Altro elemento a favore di questa soluzione è la facilità con la quale possono essere tagliati o sagomati a seconda delle proprie esigenze.

I deumidificatori

Sono strumenti validi – in commercio ne esistono di diverso prezzo e qualità – dotati di un sensore chiamato “umidostato” che regola l’umidità e blocca il funzionamento del macchinario quando si raggiunge il valore giusto di umidità. Se la ventilazione è scarsa sarà opportuno sistemarlo al centro dell’ambiente; se invece si vogliono contrastare macchie d’umido e di muffa, sarà bene puntarlo direttamente sulla parte di muro “aggredita”.

Aprire la porta

Il consiglio pratico, la soluzione più ovvia, è quella di aprire la porta del bagno per almeno trenta minuti al giorno. La situazione più “rischiosa” è il momento della doccia quando la condensa bagna le pareti e, alla lunga, genera muffe. Il suggerimento è di aprire le ante del box così da velocizzare l’asciugarsi della superfici.