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Tutto sul cappotto termico

Si parla sempre più di green economy, di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico. Hai mai pensato di risparmiare tutelando, al contempo, anche l’ambiente con un sistema di cappotto termico, che mantenga l’isolamento delle pareti del tuo edificio?

Cosa si intende per cappotto?

L’isolamento a cappotto è un’efficace definizione che descrive alcuni strati isolanti applicati all’esterno e all’interno degli edifici, utili ad assicurare un isolamento totale termico e acustico. Risultato? Se il lavoro è realizzato a regola d’arte, da professionisti del settore, l’edificio manterrà alte le temperature interne durante l’inverno e, nei mesi estivi, impedirà ai raggi solari esterni d’invadere gli ambienti di casa con un calore eccessivo. E questo comporta conseguenze positive anche sulle proprie tasche. Non solo perché si risparmierà molto limitandosi nell’accendere i riscaldamenti o i condizionatori, ma anche perché l’immobile acquisterà pregio e, nel caso, potrà essere venduto a cifre più alte. Inoltre è tra le spese che rientrano tra quelle ammesse al finanziamento col superbonus 110. 

Il cappotto termico esterno

L’isolamento a cappotto esterno, realizzato per le facciate dei condomini, per le villette o comunque per i piccoli edifici, porta tre benefici: assicura un miglior isolamento termico, evita danni alle pareti esterne (l’esempio più diffuso è la formazione di muffe o di crepe), limita i cosiddetti “ponti termici” ovvero quelle zone fredde causate da “discontinuità” nella costruzione. 

Il cappotto termico interno 

In questo caso l’isolamento si realizza con la disposizione di pannelli isolanti più sottili sulle pareti interne delle abitazioni. In questo caso anche le spese si riducono per il minor quantitativo di materiale utilizzato e per il minor tempo di messa in opera. È spesso utilizzato laddove sia difficoltoso, se non impossibile, lavorare sulle pareti esterne dell’edificio. 

I materiali 

La scelta dei materiali dipende da molti fattori e occorrerà sempre vagliare alcuni aspetti: strutturale, geografico, economico e climatico. Come sempre, anche in questo caso, gli esperti valuteranno i pro e i contro di ogni scelta. I materiali utilizzati potranno essere di vario tipo: sintetico (ad esempio polistirolo espanso o polistirene estruso); naturali (sughero o fibra di legno) e quindi biodegradabili e riciclabili; minerali (ad esempio lana di vetro, perlite espansa, lana di roccia). Dei materiali andranno valutati vari aspetti: la traspirabilità, lo sfasamento termico, lo spessore e la conducibilità elettrica.

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